Suor Cristina trionfa a The Voice of Italy 2: la giovane suora siciliana ha convinto coach e pubblico a casa grazie alle sue “divine” doti canore. Ma Suor Cristina non è l’unica a ricorrere alla musica per portare avanti il suo progetto di evangelizzazione. Prima di lei già la suora missionaria di origini africane Mary Anne Nwiboko ha deciso di dedicare la propria vita alla fede ricorrendo alla musica per diffondere tra la gente un forte messaggio di speranza. Le sue canzoni, infatti, hanno sempre un messaggio sociale molto forte e diretto.
L’ultimo singolo d “Rispettami”, per esempio, è un brano afro/reggae contro il femminicidio: “Non picchiarla, non torturarla, non schiavizzarla, non è tua proprietà. Non uccidere la donna, non cancellarla dalla faccia della terra.“.
A distinguersi nel panorama musicale religioso non sono solo le donne. Già nel 2009, infatti, l’incontro tra due sacerdoti cattolici francesi e di un seminarista vietnamita ha visto nascere i “Les Pretres”, la prima boy band religiosa diventata molto famosa in Francia: il loro cd “Gloria” nel giro di poche settimane ha ottenuto il disco d’oro.
Oltre alla musica, anche la danza ha un ruolo fondamentale nel grande progetto religioso di evangelizzazione. Anna Nobili, per esempio, prima di diventare suora dell’ordine delle Operaie della Santa Casa di Nazareth si esibiva come lap dencer nei principali locali notturni milanesi catturando l’attenzione dei più giovani grazie alle sue sensuali movenze. Poi la svolta religiosa. È sua madre, infatti, a invogliare la giovane ragazza a deporre i succinti vestiti di scena per avvicinarsi alla Chiesa, ad utilizzare il proprio corpo e la propria voce in maniera diversa per catturare l’attenzione dei più giovani e diffondere la parola di Dio. Dopo la conversione Suor Anna Nobili aveva deciso di abbandonare la danza, di lasciarsi alle spalle quel mondo fatto di lustrini e perdizione, ma sono state le sue stesse sorelle ad invogliarla nuovamente“; le suore mi hanno detto che questo era un mio carisma e che dovevo ballare. E’ stato Gesù a spingermi a danzare di nuovo…”
Per la serie: ho un dono e ve lo dono!
Come per Suor Cristina anche in questi casi l’opinione popolare si divide in due: da una parte c’è chi ritiene che il loro successo sia determinato solo dall’abito indossato, dall’altro chi apprezza il loro messaggio di speranza e di gioia. Che l’abito faccia o meno il monaco poca importa, oggi una cosa è certa, l’immagine della suora austera è ormai un ricordo sempre più lontano.
Perché no! un musetto acqua e sapone una voce da angelo e grinta da vendere!
Credo che i giovani abbiano bisogno di esempi come questo.
Segno di come forza e fede siano un connubio indispensabile per riuscire nella vita in modo pulito.
Mmmm io sono perplesso, nel senso che per me è ok portare avanti le proprie passioni, ma partecipare ad un talent (con sfude, televoto, tour…) non saprei…
Guarda in realtà ho le tue stesse perplessità.
Figurati che io sono abbastanza fuori dal mondo…ehm..normale(chiamiamolo così)?
Sono anzi piuttosto assorbita dalle mie faccende e spesso cado dalle nubi!
Non amo questo genere di trasmissioni e reality ne tanto meno le competizioni fatte in questo modo.
Però la figura fresca di questa suorina mi è piaciuta..
Mi auguro solo che non la strumentalizzino come spesso accade…
Anche se è stata così’ “sponsorizzata” che non era possibile non conoscerla!!
A presto, ho in forno la mia torta di carote..
“È stato Gesù”. E già, così non vale: troppo comodo scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di chi non può difendersi 😉
Ahahaha 🙂